Introduzione 


Avviare un’attività imprenditoriale in Germania significa dover compiere delle valutazioni strategiche che riguardano innanzitutto i profili giuridici e fiscali dell’operazione. Senza queste valutazioni e la ponderazione delle scelte che ne conseguono, il rischio di incontrare difficoltà e problemi è elevato. 


Una delle questioni più importanti riguarda la scelta della forma che assumerà l’iniziativa, vale a dire la “scatola giuridica” nella quale si vuole inquadrare l’impresa e attraverso la quale sviluppare il futuro percorso imprenditoriale.
 

In questa brochure troverete una panoramica delle principali forme giuridiche che possono essere adottate, sia con riferimento alle società di persone e di capitali, sia per quanto riguarda le attività svolte a livello individuale. 


La scelta è importante e ha riflessi anche per gli ulteriori profili da tenere in considerazione, in primo luogo quello fiscale. Anche aspetti di natura personale, come gli obblighi di contribuzione sociale e previdenziale, così come le questioni lavoristiche, sono collegati alla forma dell’attività imprenditoriale. 


Tornando agli aspetti più propriamente giuridici, a seconda che si tratti di società di capitali, società di persone o imprese individuali, si pone il tema importantissimo relativo alla responsabilità limitata o illimitata per le obbligazioni assunte nello svolgimento dell’attività. 


Le valutazioni relative alla composizione della futura compagine sociale e ai poteri da attribuire ai singoli soci sono inoltre aspetti da considerare con attenzione, perché diverso è il discorso se l’iniziativa è condivisa con dei partner operativi oppure con soci meri finanziatori. 


Infine, ma non ultime, ci sono considerazioni strategiche legate all’immagine commerciale oppure alla volontà di essere presenti nel mercato tedesco senza strutturarsi attraverso una società oppure aprendo una società il più possibile snella o a basso apporto di capitale. 


La decisione su quale forma adottare va quindi ponderata con attenzione. Il suggerimento è innanzitutto quello di non cadere nella tentazione di optare per “quella che costa meno” o “quella più facile da creare”, senza alcun approfondimento ulteriore. 


Le attività individuali 


L’insieme delle attività svolte a livello individuale comprende tipologie tra loro molto diverse, alcune delle quali non possono nemmeno definirsi imprese o non consistono in un’attività di natura commerciale, bensì di carattere professionale oppure artistico. Spesso, infatti, i concetti di impresa individuale, lavoro autonomo, freelance, attività professionale (regolamentata e non) hanno dei confini mobili, a seconda del profilo sotto il quale vengono considerati. In alcuni casi possono essere trattati unitariamente, ma in molte situazioni la loro disciplina diverge in maniera significativa. 


Innanzitutto va premesso che ogni cittadino europeo (EU) o di un Paese dello spazio economico europeo (EEA) o della Svizzera ha diritto di stabilirsi in Germania e di esercitare la propria attività lavorativa senza restrizioni (salvo quelle relative a specifiche professioni regolamentate), in base alle regole europee in materia di stabilimento. 


Ciò non significa che il processo di stabilimento non sia esente da adempimenti di natura burocratica, spesso complessi, ai quali occorre prestare la massima attenzione. Il primo aspetto è la registrazione della propria presenza sul territorio tedesco (Anmeldung) entro 14 giorni dal trasferimento, individuando un indirizzo di residenza. Successivamente verrà attribuito al neo-residente un codice fiscale tedesco e, dietro richiesta, una partita iva per poter emettere le fatture. Contestualmente viene aperta una posizione previdenziale e assicurativa per l’assistenza sanitaria. Occorre infatti considerare che l’assicurazione sanitaria in Germania è obbligatoria e, nel caso di imprenditori individuali, è interamente a carico del soggetto che si iscrive. Solo alcune tipologie di lavoratori autonomi (es. artisti e figure assimilate) beneficiano di una contribuzione assicurativa agevolata. Per quanto riguarda invece il sistema previdenziale, in generale non sussiste un obbligo del freelance al versamento dei contributi pensionistici, obbligo che sussiste solo per alcune categorie professionali (es. avvocati, architetti, ingegneri, insegnanti, ecc.). 

Il versamento dei contributi previdenziali non è obbligatorio per i lavoratori autonomi e gli imprenditori individuali, ad eccezione di alcune categorie professionali 


Sotto il profilo della responsabilità, l’insieme delle imprese individuali è omogeneo, in quanto sussiste in generale la responsabilità personale illimitata del soggetto che agisce come professionista o imprenditore, il quale risponde quindi anche con il suo patrimonio personale delle obbligazioni contratte e dei relativi debiti. Questo è un aspetto sostanziale molto rilevante nella comparazione con le forme societarie a responsabilità limitata. 


Anche in materia di imposizione fiscale l’insieme è in parte omogeneo, perché le attività individuali sono assoggettate alla tassazione progressiva sul reddito delle persone fisiche (Einkommensteuer) e non all’imposta fissa prevista per le società di capitali (Körperschaftsteuer). Tuttavia esistono delle differenze a seconda della tipologia di attività svolta, perché quelle di natura commerciale sono soggette (anche) alla Gewerbesteuer (sebbene con una soglia di esenzione), imposta che invece non si applica alle attività professionali e freelance. 


Dal 1° gennaio 2021 è invece stata abolita la c.d. “Soli” (Solidaritätszuschlag) a carico di una larghissima parte dei contribuenti persone fisiche e piccoli imprenditori: si tratta di un’imposta speciale introdotta nel 1995 che serviva a finanziare i costi della riunificazione della Germania; solo contribuenti con redditi particolarmente elevati risultano ancora soggetti a tale imposta, così come anche le società di capitali. 


Una categoria di lavoratori autonomi a sé stante è quella delle attività professionali regolamentate (ad esempio, gli avvocati, i notai, ecc.): in questi casi, per esercitare la professione in Germania occorre possedere titoli specifici oppure ottenere il riconoscimento di titoli conseguiti in altri Paesi e possedere anche i requisiti eventualmente richiesti dal singolo ordinamento professionale di appartenenza. Si tratta quindi di un’ipotesi del tutto peculiare, poiché è l’accesso stesso alla professione che è limitato e subordinato al possesso di titoli specifici. 

Solo alcune attività individuali sono tenute alla registrazione nel Registro delle imprese 
e al pagamento dell’imposta commerciale (Gewerbesteuer)

 

Esistono poi attività non regolamentate che possono essere considerate professionali o commerciali a seconda del modo in cui vengono svolte: un tipico esempio è quello del fotografo, che può essere artista, freelancer oppure imprenditore commerciale. A seconda dei casi, tale soggetto potrà quindi essere obbligato o meno all’iscrizione nel registro delle imprese (Handelsregister) e, se svolge attività commerciale, sarà tenuto all’indicazione della sigla “e.K.” (eingetragener Kaufmann/-frau) accanto al nome dell’impresa. È in generale esclusa, invece, l’iscrizione nel registro per i Freiberufler, cioè i liberi professionisti, quali ad esempio giornalisti freelancers, traduttori, interpreti, oltre ovviamente alle professioni regolamentate già citate in precedenza. 


Nell’ipotesi in cui si volesse intraprendere un’attività in forma individuale è opportuno definire come verrà svolta e quindi capire in quale categoria andrà inquadrata, per adempiere correttamente agli obblighi amministrativi, contributivi e fiscali previsti dalla normativa tedesca. 

Le società di persone 


Qualora si intendesse svolgere un’attività in forma collettiva, senza approdare alla costituzione di una società di capitali, l’ordinamento tedesco mette a disposizione varie soluzioni alternative. 


Una soluzione base interessante è quella della Gesellschaft bürgerlichen Rechts (GbR), letteralmente “società di diritto civile” o anche società semplice, per riprendere una definizione nota al sistema italiano. Questa forma sociale è molto libera e svincolata da formalità, tanto è vero che può essere costituita in forma verbale e senza necessità di versare un capitale sociale. La GbR è una partnership tra imprenditori individuali o liberi professionisti, in cui si concorda lo svolgimento in comune di attività finalizzate al raggiungimento di uno scopo prestabilito. L’ampia autonomia lasciata alle parti nello stabilire cosa fare e come farlo suggerisce l’opportunità di definire e regolare comunque per iscritto il contenuto degli accordi, tenuto anche conto che, trattandosi di società a base personale, la responsabilità per le obbligazioni contratte è illimitata e si estende quindi anche al patrimonio personale del singolo soggetto. 

La GbR può essere costituita senza particolari formalità, anche verbalmente 
e senza necessità di versamento di un capitale sociale 


Altre due forme di società di persone sono la Offene Handelsgesellschaft – OHG (società in nome collettivo) e la Kommanditgesellschaft – KG (società in accomandita). Esse non hanno caratteristiche peculiari, se non il fatto di avere una personalità giuridica riconosciuta dall’ordinamento tedesco (tema invece ampiamente dibattuto con riferimento alla GbR). Resta comunque ferma la responsabilità solidale illimitata dei soci per le obbligazioni contratte dalla società. Queste due tipologie di società devono avere inoltre come scopo sociale lo svolgimento di un’attività di natura commerciale (Handelsgewerbe) e sono soggette alla registrazione nel Registro delle imprese (Handelsregister). 

Una soluzione ulteriore e particolare è rappresentata dalla GmbH & Co. KG, che è una forma speciale di società in accomandita, dove però il socio accomandatario è una società a responsabilità limitata (GmbH). I principi applicabili in tema di responsabilità sono quelli generali, ma la combinazione delle due fattispecie comporta, sul piano concreto, che la responsabilità illimitata del socio accomandatario viene di fatto (e di diritto) limitata all’ambito della GmbH, senza estendersi ad alcuna persona fisica. A loro volta i soci accomandanti sono responsabili solo nei limiti del capitale conferito. Si tratta di una forma sociale che può prestarsi all’ipotesi in cui si vogliano aggregare, in qualità di soci, dei soggetti finanziatori quando si intende coltivare un’iniziativa imprenditoriale specifica, tenendola quindi separata rispetto al core business aziendale della GmbH. 

La GmbH & Co. KG è una società in accomandita in cui il socio accomandatario 
è una società a responsabilità limitata: un veicolo interessante 
per alcune operazioni di investimento 


Anche nelle operazioni immobiliari e nella gestione di proprietà immobiliari l’impiego di tale tipologia è diffuso. Un altro impiego tipico della GmbH & Co. KG è quello per le società a base familiare, il che è confermato dal fatto che sovente i soci della GmbH sono le stesse persone che compaiono anche come soci accomandanti. 

Le società di capitali 


In questa categoria rientrano le forme societarie caratterizzate dalla responsabilità limitata dei soci, i quali pertanto rispondono nei limiti del capitale conferito. Le società di capitali hanno soggettività giuridica piena e anche fiscalmente sono centri autonomi, distinti rispetto ai soci: la tassazione avviene in capo alla società, mediante applicazione dell’imposta sugli utili prodotti nell’esercizio di riferimento (Körperschaftsteuer), oltre al contributo di solidarietà e l’imposta sulle attività produttive (Gewerbesteuer). Le società di capitali hanno obblighi amministrativi e adempimenti fiscali maggiori e sono iscritte al Registro delle Imprese (Handelsregister) e al registro delle attività commerciali (Gewerbe-/Ordungsamt), oltre che alla Camera di Commercio e Industria (IHKs) o di Artigianato (Handwerkskammern) alla quale appartiene l’attività svolta. Una volta avvenuta l’iscrizione nel Registro, le informazioni rilevanti sono trasmesse in via automatica al Finanzamt per l’iscrizione relativa alla posizione fiscale dell’impresa. 


Le forme sociali più note sono la società a responsabilità limitata (Gesellschaft mit beschränkter Haftung - GmbH) e la società per azioni (Aktiengesellschaft - AG). 


La AG corrisponde in termini generali alla S.p.a. italiana. Tuttavia la peculiare disciplina di questa tipologia di società implica una descrizione più approfondita, che non è possibile svolgere in questa sede. Il capitale sociale minimo della AG è di 50.000 euro, che deve essere interamente sottoscritto al momento della costituzione, per la quale è richiesto l’atto notarile. La disciplina della AG è nota soprattutto con riferimento ai modelli di amministrazione e controllo interni della società, che sono piuttosto complessi e che si adattano in maniera particolare a strutture aziendali di medio-grandi dimensioni. 


La GmbH è la forma di società di capitali più utilizzata nella prassi e corrisponde sostanzialmente alla S.r.l. italiana. Per la sua costituzione è necessario un atto notarile ed è possibile costituire anche una GmbH unipersonale. I conferimenti devono essere fatti in denaro o in natura e il capitale minimo è di 25.000 euro. Per la registrazione della società è necessario che almeno la metà dei conferimenti risulti effettivamente versato dai soci. L’amministrazione della GmbH può essere affidata a un consiglio di amministrazione o a singoli amministratori, che possono anche non essere soci e non essere residenti in Germania. In quest’ultimo caso, tuttavia, occorre prestare attenzione al fatto che la società abbia un radicamento reale sul territorio tedesco: al di là della mera presenza della sede sociale, sarà importante che il centro decisionale e operativo sia effettivamente in Germania, che esista anche una struttura effettiva, altrimenti potrebbero porsi problemi di ripresa fiscale dell’attività (e dei redditi da essa generati) da parte - ad esempio - delle autorità fiscali italiane (se i soci e l’amministratore sono residenti in Italia). 


Un’alternativa più economica rispetto alla GmbH ordinaria è rappresentata dalla “mini- GmbH” (Unternehmergesellschaft – UG), anche detta “1-Euro-GmbH”, con una formula assai eloquente. Questa società non è un tipo a sé stante, ma è una forma speciale di GmbH, di cui si applica in parte la disciplina. Una delle differenze sta appunto nel fatto che la mini-GmbH può essere costituita anche con un capitale minimo di 1 euro, sebbene poi un quarto degli utili annuali debba essere accantonato come riserva fino al raggiungimento della somma di 25.000 euro, allorquando la UG verrà “convertita” in una GmbH normale. In realtà, la necessità di vedere coperte anche solo le obbligazioni connesse alla costituzione della società, impone di fatto anche per la UG il versamento di un capitale sociale iniziale superiore a un euro; diversamente si porrebbe un problema di solvibilità della stessa. 


Per la UG sono previste semplificazioni anche sul piano delle formalità, delle procedure e dei costi di costituzione, motivo per cui la UG rappresenta una soluzione attrattiva sotto vari profili; naturalmente si tratta sempre di valutare se e in che limiti sia opportuno utilizzare questa forma sociale, perché è chiaro che l’immagine di solidità che può dare una società con un euro di capitale sociale e con responsabilità limitata è inferiore a quello di una GmbH o perfino di un’impresa individuale, dove l’imprenditore risponde anche con il suo patrimonio personale. La costituzione della UG, soprattutto laddove avvenga sulla base dei modelli di statuto previsti dall’ordinamento (Musterprotokoll), non consente di adattare le regole di funzionamento della società e i rapporti tra soci secondo specifiche modalità che possono invece essere scelte nella costituzione di una GmbH ordinaria, oppure di una UG con statuto personalizzato. Inoltre, va tenuto conto che l’eventuale successiva trasformazione della UG in GmbH comporta dei costi che possono rendere ingiustificata la scelta iniziale di adottare la forma semplificata. 


La tassazione delle società di capitali 


Un breve accenno al profilo fiscale: gli utili delle società di capitali sono soggetti all’imposta sulle società (Körperschaftsteuer) che è pari al 15%. Ad essa vanno poi aggiunte la “Soli” e la Gewerbesteuer (c.d. Trade Tax), la quale varia a seconda del luogo in cui ha sede la società. In media la Gewerbesteuer si attesta intorno al 14%-17% del reddito imponibile. Il carico fiscale complessivo a carico della società è quindi all’incirca pari al 30%-33% del reddito di impresa. 


La scelta del luogo di insediamento della società ha tuttavia una rilevanza sostanziale, anche per quanto concerne l’aspetto fiscale relativo all’imposta commerciale. Ad esempio, se si considerano le principali città in Germania (Berlino, Monaco, Francoforte, Colonia, Düsseldorf, Amburgo, Stoccarda, ma anche Brema, Lipsia e Dresda), Berlino ha l’aliquota della Gewerbersteuer più bassa rispetto a tutte le altre. 

Il luogo di insediamento è rilevante: una società con sede a Berlino paga 
circa il 3% in meno di imposte rispetto a una società con sede a Monaco. 


L’imposta commerciale è composta infatti da una aliquota base fissa e poi da una parte variabile o moltiplicatore (Hebesatz), stabilito da ciascun ente locale. Ad esempio, a Berlino il moltiplicatore è pari a 410, mentre a Francoforte è pari a 460 e a Monaco di Baviera è pari a 490. Tradotto in termini concreti, significa che, a parità di reddito d’impresa generato, una società con sede a Monaco paga circa il 33% di imposte, a Francoforte il 32%, a Berlino il 30%.
 

Le succursali tedesche di società straniere 


Un’ulteriore soluzione da considerare, laddove si intenda aprire un’attività in Germania o, meglio, laddove vi sia interesse commerciale ad essere presenti sul mercato tedesco, è quella dell’apertura di una succursale di società straniera, che – per comodità – ipotizziamo essere una società italiana. 

Chi ha rapporti commerciali con la Germania o intende svilupparli, può pensare di stabilire sul territorio tedesco una propria rappresentanza, che potrà avere una propria autonomia oppure essere del tutto dipendente dalla società “madre” italiana. 


La succursale tedesca (Zweigniederlassung) potrà infatti essere “selbständige” oppure “unselbständige”. 


Nel primo caso (selbständige Zweigniederlassung), la succursale è dotata di un certo grado di autonomia, nel senso che svolge una propria attività, di cui anche è responsabile dal punto di vista decisionale e organizzativo: la succursale autonoma, infatti, è gestita da un soggetto che ha il potere di rappresentarla (come procuratore), ha proprie risorse finanziarie, può avere un proprio conto corrente bancario e ha una contabilità separata. La succursale autonoma è registrata nel Registro delle imprese e può anche avere una propria ditta sotto la quale agire, sempre però indicando che si tratta di un branch office di società straniera. Sul piano delle obbligazioni contratte, tuttavia, è sempre la società madre straniera ad essere responsabile. 


Nel secondo caso (unselbständige Zweigniederlassung), la succursale è invece priva di autonomia soggettiva e la sua attività è sostanzialmente limitata allo sviluppo di relazioni commerciali, che però fanno capo in via esclusiva alla società madre italiana: anche eventuali fatture saranno quindi emesse dalla società italiana. Questo tipo di succursale non necessita di iscrizione nel Registro delle imprese, ma solo nel registro locale di commercio.
 

Il supporto legale e fiscale in Germania 


L’ordinamento giuridico tedesco offre un ampio ventaglio di soluzioni per intraprendere un’attività economica nel Paese. Dal punto di vista delle strutture e delle categorie giuridiche utilizzate, vi è parziale corrispondenza con le tipologie societarie italiane, ma esistono sostanziali differenze che vanno conosciute e tenute in debita considerazione, sia nella scelta iniziale, sia nella conduzione operativa dell’iniziativa imprenditoriale. 


Una scelta ponderata della forma da utilizzare va poi accompagnata da una conoscenza diretta del sistema amministrativo tedesco, per fare in modo che non ci siano intoppi lungo il percorso di avvio dell’attività imprenditoriale. 


Anche in Germania esiste una burocrazia importante, che impegna dal punto di vista pratico soprattutto quando si è all’inizio e, in particolare, per le attività autonome e individuali. L’elemento positivo è che, salve eccezioni che esistono sempre, la macchina burocratica funziona: se si rispettano i passaggi che devono essere fatti, se si compilano i questionari (in tedesco) e si allegano tutti i documenti richiesti, si ottiene quanto è necessario senza particolari problemi e in tempi anche brevi. Il dialogo con gli uffici, anche quelli fiscali, è piuttosto diretto e immediato: non è infrequente che i funzionari competenti rispondano a telefonate e email, in maniera completa ma informale, senza necessità di presentare istanze in carta bollata o facendo ore di code agli sportelli. 

Il nostro Studio si trova a Berlino e fornisce consulenza legale e fiscale 
con riferimento al diritto tedesco. 


Assistiamo clienti che operano o intendono operare sul mercato tedesco per la realizzazione di progetti e operazioni commerciali. Forniamo consulenza in merito alla costituzione di società e della gestione delle questioni di governance societaria, della predisposizione di contratti commerciali. 

Assistiamo i clienti nella realizzazione di iniziative di investimento con particolare riferimento al settore immobiliare e nella gestione delle questioni normative e fiscale ad esse connesse. Assistiamo i clienti nella gestione di proprietà immobiliari in Germania, in particolare operazioni di compravendita e rapporti di locazione. 


Attraverso una rete di collaborazioni professionali a Berlino e in Germania possiamo fornire supporto per tutte le attività relative alla costituzione e all’avvio di imprese, alla loro gestione contabile e fiscale, all’esecuzione delle pratiche burocratiche. 



 

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